Cos’è una Startup? Definizione

Il termine Startup viene utilizzato per definire una nuova impresa in fase di sviluppo improntata alla ricerca di nuovi business. É configurata su un modello temporaneo o comunque come una società di capitali alla ricerca di un business model ripetibile e scalabile.
Inizialmente l’accezione del termine venne coniata per indicare le imprese operanti nel settore delle tecnologie informatiche, ma con il passare del tempo ha assunto un significato più ampio che abbraccia più ambiti.
In altre parole, una startup è un’impresa allo stadio iniziale del suo ciclo vitale, alla ricerca di risorse e finanziamenti che possano consentirle una crescita.
Indice
Caratteristiche di una startup
Come già anticipato in precedenza, una Startup per poter essere definita tale deve avere delle caratteristiche ben precise, “scalabilità e business model ripetibile”.
Per capirne di più quindi, dobbiamo dare una definizione di queste due peculiarità essenziali per la vita di una giovane impresa.
Una startup può essere definita scalabile quando è in grado di accrescere le dimensioni del suo business, senza bisogno di impiegare risorse proporzionali all’accresciuto volume d’affari.
Esemplificando il concetto, se dovesse aumentare il numero di vendite, come crescerebbero i costi e il tempo di produzione? Se crescono di pari passo allora non ci troveremo di fronte ad una startup scalabile, nel caso contrario il criterio di scalabilità sarebbe soddisfatto.
Un business model è ripetibile nel momento in cui la neonata impresa riesce a replicare il proprio modello in luoghi diversi e diversi periodi temporali senza dover apportare grandi cambiamenti, ma solo piccole modifiche in base alle esigenze.
I requisiti per aprire una startup innovativa
Lo Stato ha delineato dei punti da seguire per la creazione di una startup innovativa, vediamoli nel dettaglio.
I requisiti per aprire una startup innovativa sono ben definiti dalla normativa di riferimento (DL 179/2012, art. 25, comma 2), pertanto la società o cooperativa deve essere:
- un’impresa nuova o costituita da non più di 60 mesi
- deve avere residenza in Italia, o in un altro Paese dello Spazio Economico Europeo ma con sede produttiva o filiale in Italia
- un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
- non deve essere quotata in un mercato regolamentato
- non deve distribuire o aver distribuito utili
- L’oggetto sociale esclusivo deve essere lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
- non è risultato di fusione, scissione o cessione di ramo d’azienda
Una startup innovativa per essere definita tale deve soddisfare almeno uno dei seguenti tre requisiti soggettivi:
- sostenere spese in R&S e innovazione pari ad almeno il 15% del maggiore valore tra fatturato e costo della produzione;
- impiegare personale altamente qualificato (almeno 1/3 dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori, oppure almeno 2/3 con laurea magistrale);
- essere titolare, depositaria o licenziataria di almeno un brevetto o titolare di un software registrato.
Aprire una Startup
Dopo aver delineato la definizione, le caratteristiche ed i requisiti che deve possedere una startup, passiamo all’aspetto pragmatico del caso.
La domanda che sorge spontanea a chi vuole sperimentare sul campo la propria idea di business innovativo è la solita: Come aprire una startup?
Un’idea innovativa durabile nel tempo purtroppo da sola non basta per lanciarsi in un’avventura imprenditoriale di questo tipo.
Aprire una Startup è un’attività che richiede pianificazione e organizzazione in quanto circa il 90% delle realtà innovative fallisce nei primi due anni successivi all’apertura.
La scelta del Business model è il primo passo da compiere per la creazione di una nuova realtà imprenditoriale. Individuare i punti di forza e debolezza è uno dei fondamentali per la creazione di valore.
In secondo luogo, un’idea innovativa per essere realizzata ha come priorità la formazione di un Team con alte competenze relazionate al business model che si vuole attuare.
Una volta soddisfatte queste prerogative, si passa alla parte più difficile, ovvero, il finanziamento.
Il reperimento del capitale necessario per l’attuazione della propria idea di startup può avvenire in diversi modi che spaziano dall’autofinanziamento, ai prestiti bancari, al crowdfunding (raccolta fondi), passando al finanziamento di terze persone in cambio di quote di minoranza della società, in altri casi si può accedere a contributi statali a fondo perduto o in alternativa ci si può rivolgere ai cosiddetti incubatori di startup.
Incubatore startup | Cos’è un incubatore startup?
Nelle prime fase di creazione di una startup si incontrano non poche difficoltà, proprio per questo motivo stanno prendendo piede in Italia i cosiddetti incubatori startup.
Sono delle società il cui ruolo è quello di seguire, supportare e promuovere le realtà aziendali innovative nei loro primi passi di vita in cambio di una quota di partecipazione societaria.
L’incubatore mette a disposizione delle startup tutta una serie di risorse e servizi utili allo sviluppo del nuovo progetto d’impresa.
In Italia il numero di incubatori startup è in crescita, attualmente se ne contano nell’ordine delle 160 strutture specializzate. La priorità di queste società è far sì che le imprese innovative possano diventare un motore di sviluppo economico e sociale.
Una lista dei principali incubatori startup che operano sul territorio italiano: D-Pixel, Make a Cube, Boost Heroes, AlmaCube, Impact Hub Milano, IUF – Incubatore Universitario Fiorentino.