Piazza affari si fonde con Euronext | La regolamentazione di Borsa Italiana.

25 Giugno 2021
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piazza affari borsa

Piazza affari, sita in Milano, è il centro nevralgico delle attività finanziarie nostrane, il suo nome viene accostato nel pensiero comune al fulcro economico italiano.

È famosa per essere la sede di Borsa italiana, la società che gestisce ad ampio spettro il mercato finanziario nazionale, inoltre, è una tra le borse valori più antiche del mondo. Nell’anno passato (2020) la capitalizzazione delle società quotate si è attestata a 607 miliardi di euro, pari al 37% del PIL del paese.

La società borsistica italiana è stata rilevata nel 2007 dal London Stock Exchange Group aumentando in modo consistente il proprio valore, in seguito alla Brexit gli scenari stanno per cambiare inevitabilmente.

È quasi in dirittura d’arrivo la cessione della borsa milanese in favore del Consorzio Euronext, il gruppo borsistico più grande d’Europa che annovera tra le sue fila i listini di Parigi, Amsterdam e Bruxelles.

La trattativa è in via di risoluzione, l’offerta presentata da Euronext è pari a 4,325 miliardi di euro; in tutto ciò non poteva mancare l’interesse del Governo Italiano che ha presentato un’offerta in cordata con Euronext mediante Cassa depositi e prestiti che deterrà il controllo del 7,3% della società ed una quota pari all’1,3% sarà deputata al controllo di Banca Intesa. I due istituti potranno poi nominare due membri del Comitato di Sorveglianza di Euronext, tra cui il presidente.

Gli obbiettivi principali della fusione sono da ricercarsi nella diversificazione delle attività di mercato e nel consolidamento di Euronext come principale piattaforma di quotazione in Europa.

I requisiti necessari per quotarsi in borsa

Quali sono le motivazioni che portano una società a quotarsi in borsa? Quali benefici ne trarrebbe?

Una prima risposta a questi interrogativi potrebbe essere senza ombra di dubbio, la possibilità di affacciarsi ai mercati internazionali anche per le imprese di dimensioni minori. La quotazione nei vari listini borsistici, accresce di molto la visibilità aziendale e con questo, aumentano di conseguenza le probabilità di attrarre investitori disposti a finanziare i progetti di sviluppo societari.

Il mercato dei capitali gestito da Borsa italiana è segmentato in diversi settori, nei quali si viene inseriti a seconda di precisi requisiti da soddisfare.

Il segmento Blue Chip, nel quale rientrano le società con capitalizzazione superiore a 1 miliardo di euro;

STAR (Segmento Titoli con Alti Requisiti), rientrano in questo segmento le PMI (Piccole medie imprese), con capitalizzazione compresa tra 40 milioni ed 1 miliardo di euro. Un’altra qualità necessaria per far parte di questo segmento dev’essere l’elevato grado di liquidità e di trasparenza.

Segmento Ordinario o Standard, del quale fanno parte società con capitalizzazione tra 40 mln e 1 mld di euro. In questo segmento vengono negoziati i titoli meno liquidi.

Criteri da rispettare per quotarsi in Borsa

Non basta solo l’intenzione per accedere al Mercato Telematico Azionario (MTA). I criteri da rispettare sono ben definiti e non possono essere mutati.

Le società che ritengono opportuno quotarsi devono quindi soddisfare i termini minimi richiesti:

  • Pubblicare e depositare gli ultimi tre bilanci d’esercizio, che permettono di conoscere la situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’azienda;
  • Riuscire a generare ricavi in maniera autonoma, per esempio attraverso le vendite;
  • Rendere pubblici i bilanci, affinché tutto il mercato possa valutarli.

L’informativa societaria è di fondamentale importanza per la trasparenza dei mercati. Il grado di affidabilità ed efficienza di un mercato si basa principalmente sul numero di informazioni attendibili che riesce a rendere al pubblico interessato.

In conclusione noi di Finanziario.it diciamo, che maggiore è la trasparenza di un mercato e maggiori saranno i finanziatori intenzionati ad investire in esso.

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